Vista generale della performance al centro Wilfredo Lam L'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015
Tavolo informale 01 performance al centro Wilfredo Lam l'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015, photo Annamaria La Masta
Tavolo informale 02 performance al centro Wilfredo Lam l'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015, photo Annamaria La Masta
Tavolo informale 03 performance al centro Wilfredo Lam l'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015, photo Annamaria La Masta
Tavolo informale 04 performance al centro Wilfredo Lam l'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015, photo Annamaria La Masta
Mazzo completo delle carte realizzate per la performance al centro Wilfredo Lam L'Avana, Cuba, biennale dell'Avana 2015

Informal Poker Room

Biennale dell'Avana 2015

DESCRIZIONE

Con il progetto Informal poker room a Cuba ho deciso di trattare due temi molto cari a tutta la mia ricerca artistica, ovvero l'importanza nel mondo contemporaneo delle dinamiche informali e lo sfalsamento fra ideologia e realtà che è presente nella società moderna ed in modo unico nella società cubana contemporanea. 

La rivoluzione cubana che ha portato all'autonomia l'isola è stato uno degli eventi più ideologici dello scorso secolo, trasformatosi immediatamente in “mito” più per le popolazioni esterne che per la società stessa che ha determinato il cambiamento. L'utopia perseguita si è scontrata con la realtà e con i rapidissimi cambi storici che hanno segnato il 900 portando Cuba ad un progressivo isolamento ed abbandono sia ideologico che economico.

Alle soglie di un cambio storico delle politiche fra Cuba e gli Stati Uniti, questo progetto si pone come testimone di un'era che va a chiudersi e  come monito per un futuro che presenta non poche insidie per l'isola caraibica.

La costruzione di una sala da gioco per il poker realizzata interamente con oggetti donati o ritrovati nei dintorni, in uno spazio pubblico dell'Havana pone l'attenzione su come esistano vie alternative ai sistemi ufficiali per la realizzazione dei progetti e fa leva sulla capacità del popolo cubano di auto-organizzazione sociale. Giocare a poker sull'isola è compiere uno degli atti più legati alla cultura capitalista, forse il più significativo in quanto le regole del gioco prevedono il prevalere di un singolo giocatore sull'intero tavolo da gioco senza alcuna possibilità di pareggio.

“ Le regole eliminano la grande maggioranza dei possibili casi di parità ”

Questa frase l'ho trovata sul web cercando il regolamento ufficiale del poker, è la definizione che mi ha dato wikipedia, la cosa che mi ha colpito è che la stessa frase suona in maniera molto particolare se viene abbinata al fallimento dell'ideologia comunista, quasi un monito preventivo, uno scontro fra il liberalismo massimo del gioco e la rigida utopia del regime. Le regole alla base degli opposti.

Così ho deciso di realizzare un mazzo di carte francesi per il gioco del poker che al posto dei normali segni miscelano alcuni simboli del mito ed altri della realtà cubana. Per vincere la mano bisognerà quindi mescolare con sapienza realtà e mito sapendo che con la pura ideologia o con il puro realismo è tecnicamente impossibile fare poker.

L'arte in generale e la mia in particolare non si pone come obiettivo di dare soluzioni o giudizi ma semplicemente di porre uno sguardo che tenta di fotografare una situazione che oggi è in bilico fra passato e futuro e con la realizzazione di una simbolica casa da gioco informale permette la riflessione sulle infinite possibilità di rimescolamento delle carte e dei valori in gioco.